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Le basi per la valutazione dei diamanti: la regola delle 4C
In tanti mi avete chiesto di scrivere un articolo su come vengono valutati i diamanti.
Devi sapere che la valutazioni dei diamanti è molto più lunga e complessa rispetto a quella del semplice oro. Non si può racchiudere tutto il discorso in un semplice articolo.
Per questo ho deciso di suddividere tutta la spiegazione in due articoli. Con quello di oggi ti darò delle basi necessarie a comprendere come vengono valutati i diamanti, nel prossimo invece ti parlerò DETTAGLIATAMENTE di come vengono valutati dai compro oro e di come ricavare il MASSIMO dalla loro vendita.
Iniziamo quindi con questo che puoi considerare come un articolo introduttivo.
Le informazioni qui riportate, forse già le conosci, essendo ormai visibili un po’ ovunque sul web, cio nonostante mi è parso doveroso accernarle per dare completezza a tutto il discorso generale.
Devi sapere che il valore di un diamante viene stabilito dopo aver analizzato i 4 fattori che lo caratterizzano: il Peso (Carat), il Colore (Colour), la Purezza (Clarity) ed il Taglio (Cut).
Come puoi vedere tutti e quattro i fattori iniziano in inglese con la lettere C, e per questo viene definita la regola delle 4C.
[stextbox id=”grey”]La regola delle 4C:[/stextbox]
Il Peso (Carat)
L’unità di misura per i diamanti è il carato (da NON confondere con la caratura dell’oro).
Un carato equivale a 0,20gr. Nonostante sia un’unità di misura molto piccola (considera che una pietra da 5carati pesa 1 grammo), le normali misurazioni arrivano fino al centesimo di carato, detti comunemente “punti”. Dire che una pietra pesa 32 punti significa che il suo peso è di 0.32ct.
Il Colore (Colour)
Il colore di un diamante influisce notevolmente sul valore della pietra stessa.
Ad un occhio non allenato, tutti i diamanti possono sembrare semplicemente incolore, in realtà il loro colore può partire da Bianco eccezionale superiore (D) fino ad arrivare ad un modesto Colorato (Z). In mezzo ci sono una serie di impercettibili variazioni di intensità tendenti al giallo. Tutti i possibili colori sono riportati sulla SCALA COLORE, che è suddivisa da lettere alfabetiche decrescenti dalla D fino alla Z
La Purezza (Clarity)
La purezza stabilisce quante imperfezioni (chiamate “inclusioni”) ci sono all’interno del diamante.
Il suo valore parte da da IF (Intenally Flawelss) , cioè assenza totale di imperfezioni, a I1 (Imperfect o Pique) ovvero imperfezioni visibili anche ad occhio nudo.
Il Taglio (Cut)
Per taglio si intende innanzitutto la forma del diamante. Il più conosciuto è ad esempio il classico “rotondo brillante”. Oltre a questo si valutano le proporzioni del taglio che conferisce la brillantezza, la simmetria tra vari lati che gli conferisce luminosità, e la politura che conferisce alla pietra la caratteristica brillantezza di luce riflessa. La qualità del taglio può andare da Ideale (Ideal cut) fino a standard.Per quanto riguarda la simmentria e la politura si va da Excellent fino a Poor.
Ogni diamante ha un valore specifico per ognuno di questi elementi.
Ad esempio un diamante con queste caratteristiche:
0,46ct – G Color – VVS1 – Round Brillant Very Good
significa che la pietra in questione è un diamante dal PESO di 0,46 carati, di COLORE G, con una PUREZZA VVS1, TAGLIO Rotondo Brillante dalle proporzioni molto buone.
Tutti e quattro questi fattori sono importanti allo stesso modo, una pietra grande ma con un colore o una purezza “scarsa”, può valere MENO di una pietra più piccola ma con delle caratteristiche migliori.
Per “quantificare” il valore di una pietra un negoziante si basa sulle valutazioni riportate sul Rapaport Diamond Report, detto volgarmente il listino Rapaport. In questo listino vengono rappresentati i prezzi dei diamanti rilevati alla borsa di New York , espressi in dollari.
Se vuoi capire l’importanza del Rapaport e di come lo usano i compro oro per valutare le pietre, ti invito a leggere l’articolo successivo.